kawasaki z650rs
kawasaki z650rs - la mia recensione dopo 2000 km d'uso

✍ 14 Ottobre 2023 - Aggiornamento del 31 Ottobre 2023
La Z650RS è l’ultima arrivata nel catalogo Kawasaki con l'ormai vecchio, ma sempre ottimo e affidabile motore bicilindrico da 649cc, presente in altri 3 modelli: la Z650 versione naked, la sportiva carenata Ninja e la Versys per la categoria Adventure Tourer.
La versione RS oltre al motore condivide con la naked anche lo scarico, gran parte del telaio incluso il forcellone asimmetrico, la forcella e numerosi altri elementi, scelta progettuale questa di Kawasaki necessaria con ogni probabilità per non dover aumentare eccessivamente il prezzo di vendita.
Mi sarebbero piaciute maggiori differenziazioni sia di natura tecnica che stilistica; ad esempio avrei preferito i cilindri con le alette di raffreddamento come nella sorella maggiore, la straordinaria Z900RS, e qualche altro "dettaglio" che scoprirete continuando a leggere questo articolo.
Comunque perché ho scelto di acquistare proprio la Kawasaki Z650RS?
Da tempo desideravo una moto dallo stile classico, con motore bicilindrico di cilindrata medio-piccola, maneggevole e facile da guidare, leggera, affidabile, con una buona coppia ai bassi e medi regimi (quelli maggiormente usati da me), comoda per la mia altezza e soprattutto con un prezzo di acquisto accettabile.
Sin da quando è apparsa per la prima volta sul mercato mi è piaciuta subito, ma vi confesso di aver preso in esame tanti modelli di moto, prima di orientarmi definitivamente sulla Z650RS.
Ad oggi ho finito il periodo di rodaggio, ho fatto già il primo tagliando a 1000 km e in totale ne ho percorsi circa 2000.
prima di lei

La mia precedente moto, la bellissima Honda CB500X, con i suoi 199 kg di peso in ordine di marcia, era eccessivamente pesante in confronto ai cavalli e alla coppia sprigionati dal suo bicilindrico, solo 48 CV per poter rientrare perfettamente nella categoria per patenti A2.
In realtà non ho mai avuto problemi dovuti alla cavalleria, il bicilindrico Honda va molto bene anche in strade di montagna piene di curve, quelle che amo di più, ma avevo il desiderio di una coppia maggiore, non esagerata, ma più evidente, non eccessiva da dover richiedere controlli di trazione elettronici e capacità di guida che sinceramente non ho.
Inoltre la CB500X, pur essendo una moto maneggevole, la sentivo un po’ pesante all’avantreno e di manubrio, avendo oltretutto la ruota anteriore da 19’’.
La Kawasaki Z650RS è una moto molto maneggevole, con i suoi 187 Kg in ordine di marcia, ottimamente distribuiti e con un baricentro basso, è facile da spostare in garage e in strada poi è veramente piacevole da guidare, grazie anche alla posizione di guida rilassata, con la schiena quasi dritta e soprattutto con una sella comodissima alta 820 mm.
ESTETICA - lo stile retrovolution di kawasaki

ESTETICA - lo scarico


Anche le curve dei collettori sono parecchio strane.
Evidentemente i tecnici della Kawasaki avevano le loro buone ragioni per farli così lunghi e articolati… spero!
I collettori dell'Honda CB500X sono a mio avviso più gradevoli, essendo posti uno accanto all'altro, e forse lo stesso avrebbero potuto fare in Kawasaki:
Aggiornamento del 31 Ottobre 2023:
C'è anche un altro aspetto negativo di questo posizionamento dello scarico nella Z650RS, il calore che emette viene concentrato tutto sull'impianto frenante della ruota posteriore.
Dopo un breve utilizzo della moto, se ci si ferma a toccare il disco posteriore con le dita bisognerà toglierle subito di quanto è caldo, un calore che è impossibile da raggiungere semplicemente frenando, anche con azionamenti ripetuti in lunghissime discese dai passi di montagna, quindi chiaramente i colpevoli sono proprio i gas di scarico, e siccome il peggior nemico dei freni è proprio il calore è strano che i tecnici di Kawasaki non l'abbiano considerato; evidentemente lo avranno inteso come un aspetto trascurabile oppure era troppo oneroso progettare uno scarico diverso.
Non ho prestato particolare attenzione per capire se questo calore nell'impianto frenante influenza l'efficacia della frenata, forse un po' sì a pensarci bene, sembra più spugnosa, ma non ho calcolato in quanto tempo i gas di scarico provocano questo riscaldamento del disco e della pinza.
Che io sappia i tubi in silicone che portano l'olio alla pinza con il calore si dilatano e questo generalmente provoca una riduzione parziale dell'efficienza o comunque un comportamento diverso del freno. Non essendo un esperto chiederò al mio meccanico di fiducia un parere in merito per sapere cosa ne pensa.
ESTETICA - serbatoio e sella

ESTETICA - la strumentazione

La chiave di accensione è ben posizionata, facile da azionare.
ESTETICA - luci e frecce

ESTETICA - la cura dei dettagli

L’assemblaggio è perfetto, la qualità dei materiali elevata; dal codice VIN (Vehicle Identification Number) ho scoperto che è stata prodotta in Thailandia, ma questo non credo pregiudichi la bontà del prodotto.



Il forcellone è predisposto per il montaggio dei nottolini per il cavalletto posteriore. Non tutte le case motociclistiche lo offrono, vedi Honda ad esempio, e quando è presente risolve facilmente il problema di dover sollevare la ruota posteriore per normali operazioni di manutenzione, come quando si deve pulire o lubrificare la catena o più di rado per la sostituzione della gomma.

Il foro filettato è da 8 mm; ho provveduto a tapparlo momentaneamente con un bullone per evitare che si riempisse di sporco, in attesa di decidermi a montare i nottolini.
Ergonomia

Le pedane si trovano in una posizione ottima e, cosa non da poco, il pedale del freno posteriore e la leva del cambio sono proprio al punto giusto, facilissimi da trovare e usare senza alcun affaticamento dei piedi; la leva del cambio in particolare ha una buona distanza dalla pedana, agevolando in maniera egregia l'inserimento del piede.

facilità di guida

Grazie ad una buona ciclistica e all’erogazione fluida del motore guidarla è veramente piacevole e non stancante. Divertente e agile nel misto stretto e nelle strade di montagna che amo percorrere, scende facilmente in piega, è stabile nelle curve, mantiene la traiettoria e quando serve dare un po’ di gas in più non si tira certo indietro, i cavalli e la coppia ci sono, ma di questo ne parlerò più avanti.
freni e sospensioni

Il freno posteriore è anch’esso abbastanza potente, più di altre moto che ho avuto, nelle quali sembrava messo per figura. Concorre piacevolmente ad avere una potente frenata complessiva e poi fa comunque il suo dovere quando lo uso in curva per mantenere e migliorare la traiettoria.
L’ABS non mi è sembrato particolarmente intrusivo, anzi molto ben tarato.
prestazioni

Per me, per le mie capacità, per il mio stile di guida, sono numeri più che sufficienti; mi garantiscono il divertimento in ogni situazione senza mai farmi sentire insicuro o intimorito.
In confronto alla mia precedente moto, la Honda CB500X, la Z650RS con i suoi 20 cavalli in più, i 21 Nm in più di coppia ed anche grazie al peso inferiore mi garantisce uno spunto e un’accelerazione in uscita di curva e nei sorpassi veramente piacevole; proprio quello che cercavo.
Devo confessare che pur non raggiungendo la coppia massima ad ogni apertura del gas, comunque situata a soli 6700 rpm, ma sfruttando il motore in un range che va dai 3500 ai 5500 giri circa, la spinta che ottengo è molto divertente e soprattutto economica.
Il cambio è semplicemente stupendo; non scendo in dettagli tecnici, non ne ho le competenze, vi dico solo che mi piace la corsa della leva, la precisione e la forza che bisogna esercitare per cambiare di marcia... mai un'incertezza.
Un doveroso plauso, l’ennesimo, a Kawasaki, per il sistema di inserimento del folle; il cambio è dotato di un sistema che impedisce di inserire la seconda marcia da fermo. Questo è molto utile quando a volte bisogna spostare la moto in garage, non si perde tempo per metterla in folle, come accade con altre moto che invece passano dalla prima marcia alla seconda.
accessori



conclusioni

Difetti gravi sinceramente non ne trovo, a parte quello della forcella troppo cedevole, che peraltro conoscevo già, ne ero consapevole, poiché in tutti i video dei vari test ne parlavano ampiamente; comunque come già ho detto, può essere un difetto molto fastidioso se si guida in modo sportivo, con staccatone all’ultimo metro, altrimenti si può sopportare... ci si abitua con un po' di pazienza.
I valori di potenza e coppia e la fluidità e linearità del propulsore rendono la Z650RS perfetta per me, per le mie capacità e necessità e di cavalli in più sinceramente non saprei che farmene.
È veramente comoda non solo in città, ma anche per lunghe passeggiate, se non esagerate ovviamente con la velocità perché non offre alcun riparo dall’aria, e quando serve, grazie al motore eccezionale, basta aprire leggermente il gas per avere subito una risposta pronta e un’accelerazione molto divertente.
Sul fronte sicurezza mi ripeto, la frenata mi piace parecchio, le pinze Nissin anteriori, pur non essendo radiali, fanno egregiamente il loro lavoro, peccato solo che non siano coadiuvate da un buon sostegno della forcella.
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Quel che ho scritto in questo articolo è solo un racconto delle mie personalissime impressioni d’uso e considerazioni; sicuramente online troverete prove tecniche svolte da motociclisti esperti e qualificati che sono in grado di analizzare con più competenza e professionalità di me ogni aspetto della moto.
Mi scuso per eventuali errori.